Il progetto riguarda la sistemazione degli spazi pubblici aperti dell’area antistante gli Spedali Civili a Brescia, a partire, da nord, da Via Schivardi-Viale Europa, per arrivare, verso sud, a Via San Rocchino, Via Marcantonio Ducco e Via Pietro dal Monte.
Le sistemazioni si possono, per semplicità, dividere in due grandi categorie: quelle viabilistiche, compresi i parcheggi e quelle di arredo urbano riguardanti le parti più prossime all’ingresso e al perimetro degli Spedali Civili.
Partendo dall’ingresso del pronto soccorso pediatrico e salendo verso Via Schivardi si incontrano, verso il recinto degli Spedali Civili, i seguenti episodi: il recapito di un attraversamento pedonale, la fermata degli autobus extraurbani, il luogo a disposizione dei venditori ambulanti, i chioschi esistenti, un padiglione circolare che ospita il nuovo Posto di Polizia Locale (non oggetto del presente progetto), il parcheggio dei taxi e, dopo la via che conduce all’’ingresso dell’ospedale: le risalite ed i lucernari della stazione della metropolitana, la postazione “Bici mia”, il punto di rifornimento gasolio del generatore della stazione metro bus, con il relativo passo carraio, un’altra fermata degli autobus ed infine un attraversamento pedonale. Questa serie di episodi viene separata dalla viabilità veicolare con aiuole trattate a prato o a lapillo vulcanico, interrotte esclusivamente dai necessari passaggi carrai e pedonali. Sul lato opposto, verso la città, partendo da Via S. Rocchino e Via Dal Monte e procedendo verso Via Schivardi, si incontrano, oltre al sistema del verde pubblico, ed ai percorsi ciclabili e pedonali, la rotatoria e i due parcheggi da 36 posti auto ciascuno. Il resto delle informazioni è riportato negli elaborati grafici.
Il progetto viabilistico conferma quello proposto dal Documento delle Linee guida fornito dalla committenza. Vengono evoluti ed affinati alcuni aspetti riguardanti:
la sezione stradale di Via Pietro dal Monte, che viene modificata e ridotta nella parte prospiciente l’ingresso al Pronto Soccorso pediatrico degli Spedali Civili, lasciando maggior spazio alla parte pedonale a ridosso del recinto dell’ospedale (richiesta del Comune di Brescia); gli attraversamenti pedonali sull’incrocio tra Via Pietro dal Monte e Via Marcantonio Ducco che vengono completamente sovralzati e portati alla quota dei marciapiedi di riferimento (richiesta di Brescia Mobilità in accordo con il Comune di Brescia); tutti gli attraversamenti pedonali che vengono disposti ortogonalmente alle strade per agevolare il passaggio dei non vedenti; inoltre viene aggiunto un attraversamento pedonale nei pressi dell’ingresso al Pronto Soccorso pediatrico degli Spedali Civili e un attraversamento ciclopedonale al termine dell’area di intervento in Via Schivardi che permette, salendo verso nord in bicicletta sul lato destro di Via Schivardi, di passare sul lato sinistro in sicurezza, poiché sul lato destro non è prevista la prosecuzione della pista ciclabile;
l’organizzazione interna dei due parcheggi, che viene portata alla seguente configurazione: la geometria delle corsie interne a doppio senso di marcia segue la forma triangolare dei parcheggi e gli stalli si attestano sul perimetro esterno di tali triangoli in modo che le persone che salgono e scendono dalle auto non debbano quasi mai attraversare le corsie, ma possano raggiungere direttamente i marciapiedi con passaggi pavimentati che attraversano le aiuole alberate; la dimensione del parcheggio per i taxi, che, dopo un incontro con la Cooperativa Radio Taxi Brixia, viene ampliata per raggiungere la capienza di dieci posti auto disposti su due file con corsia centrale; le corsie per le fermate degli autobus: quella di Via Schivardi cambia geometria, mentre in Via Dal Monte ne viene aggiunta una per gli autobus extraurbani, che per un refuso, nelle Linee guida non era stata indicata.
Vengono confermati gli aspetti riguardanti: le sezioni e le geometrie stradali (esclusa Via dal Monte, come già detto), della rotatoria, dei relativi raccordi; le sistemazioni a verde, di dimensioni generose; la disposizione e le sezioni delle piste ciclabili e dei percorsi pedonali; la superficie destinata al posizionamento dei banchi con tende dei venditori ambulanti che viene servita da un ingresso carraio per solo carico e scarico delle merci (i furgoni andranno parcheggiati altrove). Tali postazioni sono prive di prese elettriche e d’acqua poiché non richieste dalla Committenza; i materiali delle pavimentazioni stradali e ciclopedonali.
Il progetto di arredo urbano conferisce nuova identità al luogo antistante l’ingresso al complesso ospedaliero degli Spedali Civili, architettura edificata su progetto di Angelo Bordoni tra il 1938 ed il 1950. “Il sito prescelto si trovava a circa due chilometri a nord del centro storico, in una zona quasi completamente agricola, salvo le preesistenze di un piccolo insediamento lungo la via San Rocchino e dell'omonima chiesa, completamente esterna alle zone urbanizzate.” (P. Ventura). La forma dell’edificio, di notevole importanza architettonica e storica, secondo l’autore: "società perfetta" dove "vi si nasce, vi si guarisce, vi si muore", fu: "una stella di raggi uscenti dai vertici di un esagono", rigorosamente compresa in una circonferenza del diametro di m 500, con al centro la chiesa. Il luogo per il quale ci apprestiamo a definire una nuova preziosa superficie piana, è compresso in un’area di conflitto tra la forma di una circonferenza nata da ragioni ideali e la forma ridefinita della viabilità, tangente alla circonferenza, nata da ragioni eminentemente dinamiche, legate ai flussi veicolari. La parte centrale di questo spazio, prevalentemente trattato con asfaltatura è quella di fronte ai caselli di ingresso all’ospedale. Date la grande dimensione di questo spazio e la natura del luogo che aspira ad un ruolo di dignità e valore civile, il nostro obiettivo è quello di trasformarne il carattere residuale in pregio, impiegando una geometria di semplici linee che raccolgono in sé quasi tutto il necessario per uno spazio urbano contemporaneo. La pavimentazione, fasce da 40 centimetri di larghezza in granito mediate ogni tanto da fasce da 40 centimetri in marmo di Botticino, che ospitano le sedute e le griglie dalle quali si alzano gli alberi. I triangoli verdi del progetto delle Linee guida vengono confermati nella grande dimensione del rapporto tra la piazza e la strada, e lo spazio si vuota per essere “abitato” dal movimento dei passanti, per dare un minimo di conforto, ombra e serenità a chi entra, a chi esce, a chi attende. Il tracciato di linee parallele inoltre, per il contrasto tra i materiali, riesce a guidare il cammino, come del resto fanno tutti gli elementi ed i percorsi in gioco nell’insieme del progetto, dei passanti, vedenti e soprattutto ipovedenti, che nella complessità e nella dimensione di un tale sistema di percorsi ciclabili e pedonali possono con facilità risultare disorientati. Soprattutto nell’attenzione ai flussi pedonali (oltre che a quelli viabilistici, più semplici da risolvere, con qualche regola scientifica), ci sembra di interpretare la filosofia del progetto espresso dalle Linee guida.
La maggior parte delle alberature esistenti, frassini e olmi di dimensioni e carattere ragguardevole, viene conservata. Il progetto del verde, seguendo le indicazioni delle Linee guida, ragiona per grandi masse trattate con la medesima essenza. Le essenze di progetto sono state scelte, oltre che per motivi legati alle colorazioni ed ai profumi, anche per motivazioni legate alla bassa manutenzione, alla resistenza allo smog ed alla coerenza con le condizioni climatiche del luogo. Le alberature relative alla piazza lastricata in granito e marmo di Botticino trovano posto nello spessore delle fasce di marmo di Botticino della larghezza di soli 40 cm, con un artificio: dato che l’aiuola per le alberature deve avere una larghezza di almeno 1,20 metri per consentire gli scambi idrici con l’esterno e l’aerazione dell’apparato radicale, si è pensato alla posa a secco e con fughe aperte delle lastre di pietra su telaio in acciaio zincato in corrispondenza del piede delle alberature, mantenendo la quota del terreno circa venti centimetri più in basso, in modo tale da lasciare agio e ventilazione alle radici e da consentire l’approvvigionamento idrico anche se questo, in realtà è già garantito dall’irrigazione artificiale).
Brescia (BS), 2011
Progetto:
Paolo Greppi, Pierluigi Bianchetti
Committente:
Brescia Mobilità S.p.a.
Prestazioni da incarico:
progetto definitivo
Importo dei lavori:
Euro 2.208.175,80
Stato:
realizzato