All'interno di un progetto complessivo di ampliamento dell'ospedale della Fondazione Poliambulanza, si trova anche la nuova cappella, presentata di seguito.
Si è deciso di privilegiare l’orientamento dell’edificio sacro e quindi il suo ingresso principale in relazione alla struttura ospedaliera, nonostante in questo modo l’abside risulti a sud (le nuove regole della CEI consentono per motivi rilevanti di abbandonare l’orientamento tradizionale ad est). Gli altri due ingressi richiesti si trovano alle estremità dello spazio sacro, uno verso il nuovo atrio di ingresso e l’altro dall’esterno, verso la nuova torre degenze, in relazione al parcheggio tramite un percorso pedonale che attraversa il giardino. Per quanto riguarda il programma funzionale e la disposizione interna si rimanda alla relazione liturgica ed alla pianta con relativa legenda, che risultano maggiormente eloquenti.
“La costruzione di nuove chiese è un problema sempre attuale per la comunità cristiana. Lo è soprattutto in questo tempo in cui le forme e le funzioni dello spazio liturgico chiedono di essere ripensate in base alla riforma voluta dal Concilio Vaticani II e al cammino di fede delle comunità che celebrano il Mistero di Cristo” . Anche la costruzione di una Cappella d'ospedale non si sottrae a questa dinamica: non può essere considerata solo come opera “muraria”, più o meno piacevole, ma richiede di porsi davanti “ai soggetti per i quali viene edificata e al Soggetto divino a cui è riferita” . “La disposizione generale di una chiesa deve rendere l'immagine di un'assemblea riunita per la celebrazione dei santi misteri, gerarchicamente ordinata e articolata nei diversi ministeri, in modo da favorire il regolare svolgimento dei riti e l'attiva partecipazione di tutto il popolo di Dio” . Le norme indicano che lo spazio liturgico è, in primo luogo, progettato per la celebrazione eucaristica e per questo motivo si richiede una centralità non tanto geometrica quanto focale dell'area del presbiterio adeguatamente elevato e distinto rispetto all'aula. Pur nell'intenzione di porre tradizionalmente ad est la direzione spaziale del complesso sacro, tale soluzione, considerate le aree di costruzione consentite, avrebbe collocato ancora l'assemblea in una posizione allungata e così fortemente frontale al presbiterio nella quale difficilmente ciascuno avrebbe potuto “partecipare con l'atteggiamento, con lo sguardo, con l'ascolto e con lo spirito alle diverse fasi della celebrazione” . La decisione di progettare lo spazio liturgico in asse trasversale all’edificio (in diretto collegamento con l’ospedale) e non longitudinale è parsa meglio rispondere alle esigenze richieste sia dalla CEI sia dalla particolare assemblea che prevalentemente fa riferimento alla realtà ospedaliera, dove, in uno spazio allargato lateralmente e compresso longitudinalmente, l'avvertirsi comunità più unita e più coinvolta, anche emotivamente, diventa veicolo di speranza e di sostegno spirituale nell'esperienza del dolore e della malattia. Per quanto sopra affermato, il presbiterio vuole rispondere alla sua natura di luogo focale dell'aula liturgica: l'altare è polo centrale ben visibile a tutti, segno permanente di Cristo sacerdote e vittima ; la sede, non in asse centrale con l'altare, ma a lato in uno spazio suo proprio, designa il presidente come capo, ma anche come parte integrante dell'assemblea e in sua diretta comunicazione ; l'ambone, metafora del libro della Sacra Scrittura, correlato con l'altare ma senza interferire con la sua priorità, e in prossimità dell'assemblea, non è un semplice leggio, ma luogo eminente della Liturgia della Parola e la sua collocazione permette i percorsi liturgici previsti . La custodia eucaristica è stata pensata non sul presbiterio ma in in luogo architettonicamente importante, dignitoso e a cui lo sguardo degli occhi e del cuore si rivolge naturalmente da parte dei fedeli. Il progetto, oltre questi elementi essenziali, prevede nell'aula liturgica il posto per l'organo e l'eventuale coro più due spazi per la devozione alla S .Vergine Maria e a S. M. Crocifissa di Rosa . Il locale annesso e adibito a sacrestia è tale che il celebrante possa uscire recandosi sia direttamente sul presbiterio, sia mediante ingresso processionale ; la sede della penitenzieria è progettata contestualmente a tutto l'edificio con una soluzione dignitosa, sobria e accogliente . Non essendo una chiesa parrocchiale si è soprasseduto a prendere in considerazione il Battistero con il suo Fonte battesimale ed il campanile.
Brescia (BS), 2010
Nuovo ingresso principale, sala conferenze e cappella (concorso ad inviti)
Committente:
Istituto Ospedaliero Fondazione Poliambulanza
Prestazioni da bando:
progetto preliminare
Stato:
progetto preliminare
Progetto:
Paolo Greppi, Pierluigi Bianchetti, Andrea Liverani, Enrico Molteni