Paolo Greppi

Che cosa sono le nuvole?

Camminavo nel Parco delle cave.

Le nuvole ed il luogo mi hanno portato alla memoria il quarto episodio del film Capriccio all'italiana (1968), diretto da Pier Paolo Pasolini, dal titolo Che cosa sono le nuvole?

Il finale, che mi commuove sempre, è girato in una discarica, Modugno canta le parole di Pasolini, tratte in parte dall'Otello di Shakespeare (Atto primo, scena III):


Ch’io possa esser dannatose non ti amo.E se così non fossenon capirei più niente.Tutto il mio folle amorelo soffia il cielolo soffia il cielo…così.Ah! Malerba soavemente delicatadi un profumo che dà gli spasimi!Ah! ah! tu non fossi mai nata!Tutto il mio folle amorelo soffia il cielolo soffia il cielo… così.Il derubato che sorrideruba qualcosa al ladro,ma il derubato che piangeruba qualcosa a se stesso.Perciò io mi dicofinché sorrideròtu non sarai perduta.Ma queste son parolee non ho mai sentitoche un cuore, un cuore affrantosi cura con l’udito.Tutto il mio folle amorelo soffia il cielolo soffia il cielo… così.

Dopo la canzone, il contrasto tra la profanazione del luogo e la sacralità del cielo fa da sfondo al dialogo conclusivo:


Otello (Ninetto Davoli): Iiiiih, che so’ quelle?Jago (Totò): Sono…sono le nuvole…Otello: E che so’ le nuvole?Jago: Boh!Otello: Quanto so’ belle! Quanto so’ belle!Jago: (ormai tutto in comica estasi) Oh, straziante, meravigliosa bellezza del Creato!

Le ultime parole di Jago e anche di Totò, che morirà poche settimane dopo la conclusione delle riprese, aiutano a riflettere sul tradimento dell'ambiente (e di noi stessi) e, nella differenza tra la discarica e la cava recuperata, alimentano la possibilità del riscatto.

Brescia, Parco delle cave

P.G. 11.07.2021


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Che cosa sono le nuvole? P.P.P. Scena finale