Paolo Greppi

Il mondo alla rovescia

Abbiamo spesso la presunzione di sfidare il passato, ci basiamo sulla certezza di un progressivo miglioramento in qualsiasi disciplina, come se un cieco cartesianesimo ci guidasse rendendoci inconsciamente miopi.

La nostra sicurezza ci rende superbi.

La prima volta che ho sentito pronunciare le seguenti parole da Álvaro Siza: "La tradizione è una sfida all'innovazione", infatti, mi son suonate strane, come se la sintassi della frase fosse capovolta - non siamo noi innovatori a sfidare la tradizione? - mi sono chiesto. No, il Maestro portoghese ha ragione: è la tradizione che sfida costantemente l'innovazione, la storia che sfida il nuovo.

Noi non giochiamo in attacco, bensì in difesa.

Ed il fondamento di questa convinzione dev'esser l'umiltà. Parlarne è difficile, "...pochi parlano umilmente dell'umiltà..." diceva Blaise Pascal, e ancor più difficile eleggerla a consuetudine.

Un esempio del passato con cui mi confronto spesso è il Palazzo della Loggia, nella mia città. La storia della sua costruzione non è ancora chiara nei dettagli; è quasi certo tuttavia, che a partire dal 1492, data riportata sul pilastro sinistro del fronte verso la piazza, vi abbiano lavorato Donato Bramante, lapicidi veneziani e lombardi, Filippo Grassi, Jacopo Sansovino, Andrea Palladio, Lodovico Beretta, Stefano Lamberti, Luigi Vanvitelli, Antonio Tagliaferri, Gasparo Cairano, Antonio della Porta. Per dare un risultato, a dispetto dei numerosi rimaneggiamenti, composto e di grande equilibrio. Il detto di Ippocrate di Coo - "Vita brevis, ars longa, occasio praeceps, experimentum periculosum, iudicium difficile." - pare scritto a proposito; non è sufficiente la vita di un uomo, servono più generazioni per raggiungere la perfezione. Mettiamoci quindi il cuore in pace...

("La vita è breve, l'arte è lunga, l'occasione fuggevole, l'esperimento pericoloso, il giudizio difficile." Ippocrate di Coo)

Brescia, Palazzo della Loggia, Scalone 

P.G. 22.03.2021


Instagram @paolo_greppi

Facebook Paolo Greppi